Monitoraggio gas radon

Il Radon e' un gas radioattivo inodore ed incolore i cui prodotti di decadimento, che si depositano in parte sul pulviscolo presente nell'aria, quando vengono respirati si fissano all'interno dell'apparato respiratorio (bronchi e polmoni). Le radiazioni che emettono possono danneggiare le cellule dando inizio, in alcuni casi, ad un processo cancerogeno proprio a carico dell'apparato respiratorio. 
Mentre in atmosfera si disperde rapidamente e non raggiunge quasi mai concentrazioni ritenute inaccettabili, nei luoghi chiusi (case, scuole, negozi, ambienti di lavoro, ecc.) può in taluni casi arrivare a concentrazioni molto pericolose per la salute. Tipicamente infatti il Radon esala dal suolo e penetra negli edifici attraverso le microfratture presenti nelle murature e nelle fondazioni.

Come già precedentemente accennato, alcuni studi nell'ultimo decennio hanno dimostrato che l'inalazione di radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. 
I risultati di tali studi supportano la tesi scientifica che il radon è la seconda causa, in ordine di importanza dopo il fumo, del cancro ai polmoni.


Il D.Lgs. 241/2000 modifica il D.Lgs. 230/95 introducendo la tutela dei lavoratori nei confronti dei rischi da esposizione a sorgenti di radiazioni naturali. Se tutta o parte dell’attività di una ditta si svolge in ambiente sotterraneo (ad esempio nel caso di alcune filiali bancarie, officine, autorimesse, magazzini, uffici a vario titolo ed edifici scolastici) e vi sono uno o più dipendenti che vi prestano la loro opera per più di 10 ore al mese, la normativa prescrive valori limite per la concentrazione di radon nell’aria degli ambienti interessati.

L'iter per l’effettuazione dei monitoraggi viene di seguito esposto:

  • acquisizione dei layout (planimetrie) delle aree operative (interrate - seminterrate);
  • richiesta di informazioni in merito a destinazione d’uso dei locali e delle zone, metratura ambienti;
  • scelta delle posizioni di monitoraggio;
  • posizionamento dei dosimetri rilevatori, effettuato conformemente a quanto disposto dalle vigenti linee guida ;
  • ritiro dei dosimetri, dopo un tempo prefissato, e successiva analisi dei campioni raccolti presso Laboratorio qualificato;
  • valutazione delle risultanze ottenute e confronto in merito al valore limite (livello d’azione);
  • eventuali valutazioni in merito alla necessità di interventi di bonifica  mediante l’intervento di un esperto qualificato per la verifica della dose efficace